Bruno Martella, biancazzurro mancato
Domenica il Pescara affronterà il Crotone. In campo un prodotto del vivaio che si sta finalmente affermando, ma con la maglia degli avversari.
Quarantacinque giorni. Tanto è il tempo trascorso da quel giorno in cui il Pescara batteva il Bari, si metteva in scia delle prime posizioni e sembrava poter inaugurare un'altra belle époque nella storia calcistica della città . Solo quarantacinque giorni che adesso, nel bel mezzo di una crisi di risultati che ha allontanato il Pescara dalle zone nobili, appaiono un'eternità . Eppure, l'impressione è che la squadra, in quanto a gioco profuso e carattere, sia ancora viva, nonostante i gravi errori commessi, soprattutto in difesa, che stanno probabilmente pregiudicando quanto di buono riesce ancora a costruire. Pertanto, sebbene appaiano legittime le preoccupazioni e la delusione dei tifosi, non è da ingenui sperare che possa bastare una scossa per far riprendere alla squadra la retta via. Certo, la partita con cui tali propositi di rinascita devono iniziare a prender forma, non è delle più facili, dato che domenica alle 17.30 i biancazzurri andranno a far visita al Crotone capolista.
I calabresi stanno scrivendo, con ogni probabilità , la pagina più bella del campionato, nonché i momenti più importanti della loro storia e, dopo esser stati a lungo accompagnati dallo scetticismo di coloro che li bollavano come un fuoco di paglia, si sono insinuati nelle prime posizioni della classifica, ed ora guardano tutti dall'alto in basso, con bassissime probabilità di veder dilapidato il loro consistente vantaggio sulle inseguitrici. Una partita di capitale importanza dunque, sia per la classifica sia, in particolare per il Pescara, per il morale che non avrebbe bisogno di esser caricata di ulteriori motivazioni. Ma questo non vale per tutti.
La macchina perfetta creata dal giovane e promettente tecnico croato Juric vede, infatti, uno dei suoi punti di forza in quella fascia sinistra dove da più di un anno un ragazzo di Pineto, senza proclami e senza stancarsi mai, sfreccia continuamente a tutto campo. Il suo nome è Bruno Martella, abruzzese puro sangue, diviso fra il tifo per la squadra più rappresentativa della regione e un certo sentimento di rivalsa nei confronti di chi l'ha visto crescere ma poi far sbocciare altrove. Dopo tutta la trafila nel settore giovanile biancazzurro, le qualità del terzino classe 1992 non sono passate inosservate, tanto da portare la Sampdoria, nel gennaio 2011, a rilevarlo in comproprietà , sondandone a distanza la crescita.
Nel corso dell'estate dello stesso anno arriva la prima grande opportunità : in riva all'Adriatico sbarca Zdenek Zeman, uno che con i giovani ha sempre avuto un feeling tutto speciale. La facilità di corsa e l'attitudine offensiva dell'allora diciannovenne Martella sembrano potersi sposare con l'idea di calcio del boemo. Qualche presenza nel precampionato, dichiarazioni che lasciano spazio alle più rosee previsioni, ma ben presto il sogno di potersi affermare con la sua squadra del cuore terminerà e, se per tutti i tifosi pescaresi quella stagione verrà ricordata come una delle più esaltanti della storia, per qualcun altro si trasformerà in una grande delusione. Il tecnico boemo, infatti, non punta sul pinetese che, con il morale a terra, torna a giocare nella Primavera, prima di esser ceduto in prestito al Viareggio, in Lega Pro.
La fine del sogno, l'inizio della risalita, condotta, sotto forma di gavetta nella terza serie. Perugia, Viareggio, Pisa, dove, fra discese sulla fascia e traversoni precisi, Martella dimostra di poter ambire a palcoscenici più importanti, e poco importa se nel frattempo nemmeno la Sampdoria ha mostrato di puntare su di lui. L' occasione arriva nell'estate del 2014, quando a Crotone, in una società in cui i giovani sono sempre ben monitorati, si accorgono di lui. La stagione dei calabresi è sofferente e la salvezza arriva solamente all'ultima giornata, eppure Martella mette già in mostra quelle che sono le sue doti, dimostrando di meritare a pieno la categoria. L'esplosione, tuttavia, arriva in questa stagione, con l'avvento di Juric, il cui 3-4-3 tutto pressing e spinta offensiva sembra esser stato costruito su misura per il terzino pinetese, che con la sua corsa diventa prezioso in fase offensiva ma che, con il tempo, sembra aver affinato anche la fase difensiva, sempre senza disdegnare le sortite in area avversaria, testimoniate dalle tre reti già messe a segno fino ad ora. Chiunque gli è vicino, inoltre, ritiene che abbia ancora dei notevoli margini di miglioramento, che, chissà , in un futuro non troppo lontano potrebbero condurlo nell'elite del panorama calcistico.
Alla luce di questo excursus sulla sua carriera, appare lecito porsi alcune domande. Come mai ci siamo fatti sfuggire un talento simile? Come mai nemmeno un professore di calcio come Zeman, specializzato nel lavoro con i giovani, ha compreso le sue qualità ? Probabilmente perché il calcio non è una scienza esatta ed un giocatore, pur dotato di talento, ha bisogno di un contesto adeguato per esplodere. Probabilmente per Martella non era ancora giunto il tempo della maturità calcistica, probabilmente non era quello che in quel momento serviva allo scacchiere tattico del boemo. Forse era destino che andasse così, probabilmente senza quella dolorosa bocciatura ed il conseguente girovagare per i campi della periferia calcistica, Bruno Martella da Pineto non avrebbe mai trovato quella rabbia e quelle motivazioni che, assieme al talento (forse più del talento), sono necessarie per il salto di qualità , come persona e come giocatore.
Il nostro augurio, da appassionati di calcio e da abruzzesi è dunque quello di vederlo emergere sempre di più. Tuttavia Bruno ci capirà se domenica ci augureremo una sua giornata no, poiché di punti e, soprattutto, di morale, ne abbiamo bisogno come dell'aria.
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da Xam
Se a suo tempo fosse stato pronto il grande maestro lo avrebbe sicuramente lanciato. Ora è un buon giocatore ma in A probabilmente nemmeno si sentirà nominare.
da tifosodasempre
all'andata su quella fascia giocò Modesto??? eZampano fece sfracelli fu uno dei motivi del 4-1 finale:chi era allo stadio se lo ricorderà ; magari riprendessimo Martella veramente uno dei migliori terzini sinistri della categoria. Per domenica prevedo una grande prestazione perchè il Crotone non si chiuderà in 10 dentro l'area e non giocheranno Mazzotta e Coda...forse regaleremo meno li dietro
da nemicissim0
A nu 'nge ne frec nind di Martell.
da frittura
In questo momento penso più a come staCrescenzi che a Martella...
da un vecchio amico
Ogni giocatore fà la sua strada....martella deve ancora dimostrare molto e comunque 5 anni fà non era pronto per la b....mo però non rimpiangiamo ogni giocatore che se ne va da pescara....ricordo che qualcuno tempo fà rimpiangeva addirittura un paracaro come edgar cani....il chè è tutto dire...
da AllaTTacco
Martella? Ecchissenef....
da PESCARAPE1936
LA VERITA' E' CHE GUARDIAMO AGLI ALTRI PERCHE' NOI STIAMO ATTRAVERSANDO UN MOMENTO DRAMMATICO QUINDI MARTELLA FA PAURA! QUANDO STAVAMO ANDANDO BENISSIMO MARTELLA NON ESISTEVA! ALLORA TENIAMOCI QUELLI CHE ABBIAMO A MARTELLA NON PENSIAMOCI X NIENTE,CHE FACCIA LA CARRIERA PIU' BELLA POSSIBILE MA MAI IN BIANCAZZURRO!!! NON CI SERVE
da Nuccio83
Quest'anno abbiamo molti elementi validi in primavera sui quali si potrebbe impostare la squadra del futuro senza dover andare a cercare in giro nelle giovanili delle grandi. Da quando Ruscitti ha trovato la quadratura di gioco, i nostri ragazzini sono diventati quasi uno schiacciasassi.
da PESCARAPE1936
PER ME STU MARTELLA NON SERVE A NIENTE COME CALCIATORE
da DAsempre
Un bravo ragazzo che ai tempi di Zeman era ancora troppo acerbo. Gli va dato il grande merito per non aver mollato, anzi ha trovato la forza e la determinazione per emergere. Si merita tutto quello che stà ottenendo. Il discorso con il Pescara, per ora è chiuso, dato che probabilmente calcherà palcoscenici ancora più importanti.