Visto dalla Curva

Vorrei un attimo riprendere da dove ci eravamo lasciati la scorsa settimana, dal ricordo di Marco Bubù, scrivendo le parole di un coro, distribuite sabato scorso in curva, che sarebbe davvero bello se tutti imparassero e cantassero allo stadio:
“nella tua curva la tua anima vivrà, tu sei il guerriero che per sempre lotterà, solo per questo Marco Mazza resterà nel cuore degli ultras, vive vive o condottiero il tuo spirito guerriero, noi non ti lasceremo mai per sempre tu vivrai�
Il comune detto macchiavelliano secondo cui la fortuna è dalla parte degli audaci, che, calcisticamente parlando, significa palloni che non vogliono entrare e sbattono su una traversa per poi rimbalzare sulla linea ed uscire o gol fortunosi dopo punizioni rocambolesche, sarebbe davvero troppo poco per descrivere il pomeriggio dello stadio Adriatico.
Forse dopo tanto, troppo tempo è tornato un pò di entusiasmo in città, e dopo la vittoria insperata, ma tanto bella di Vicenza, nel turno infrasettimanale, tutti crediamo che si possa continuare il filotto positivo intrapreso tra la fine del 2005 e questo inizio di 2006 e certamente la Ternana non rappresenta una sfida impossibile.
La curva è “piena� per gli standard di questo periodo, ma comunque dà un apporto decisivo e importante alla squadra.
L’incitamento di noi tifosi della nord è forse guidato da Qualcuno lassù, probabilmente su livelli maggiori rispetto alla settimana scorsa, ed è costante per tutta la partita. La “Marco Mazza� , ci siamo già abituati tutti, in pochissimo tempo, a chiamarci ed a farci chiamare così, è un continuo sventolio di bandiere, cori e tamburi, tornati finalmente in pianta stabile.
Numerosi sono i cori per Bubù, nessuno ha dimenticato il condottiero e tutti siamo sicuri che ci sta guardando da lassù, orgoglioso e fiero dei suoi ragazzi in maglia biancazzurra e di quelli con la sciarpa al collo. Anche i ternani, a differenza di qualche altra tifoseria rivale che milita in C, ricordano la scomparsa di Marco con uno striscione e per loro, ma soprattutto per Lui sono ancora numerosissimi gli applausi.
Probabilmente negli anni scorsi non avremmo mai vinto una partita del genere e dagli spalti ci saremmo subito dati a facili contestazioni e fischi. Oggi invece tutti sappiamo che questo forse potrebbe essere il nostro anno, e siamo tutti consapevoli che in un modo o nell’altro il gol potrebbe arrivare da un momento all’altro. Anche con il passare dei minuti inesorabile nel secondo tempo e con le decisioni dubbie dell’arbitro, proprio sotto la nostra curva e a nostro svantaggio, in molti crediamo nella vittoria e sappiamo che sarà solo questione di momenti e ci ritroveremo in vantaggio.
Il gol, boh, onestamente dalla curva si è capito ben poco, punizione di Jadid, e poi deviazione/autogol, importa poco, quel che conta sono i tre punti.
Il treno dei playoff sta passando e forse finalmente ci siamo saliti tutti.
I 5 minuti di recupero passano senza troppi patemi, anzi sono estremamente veloci perchè ci divertiamo tutti, facendo confusione, cantando e ballando. In quel modo che ci ha fatto crescere per tante e tante domeniche pomeriggio e che adesso rende unici i nostri sabati, rispetto a quelli, monotoni e piatti, dei tanti pescaresi che sono impegnati nel solito passeggio lungo le vie del centro.
La squadra sotto la curva a raccogliere i nostri applausi è la migliore cartolina possibile per iniziare i bagordi del sabato sera. In molti saremo senza voce, ma felici. Il pensiero corre inevitabilmente a Cremona , e l’attesa per la sfida di sabato prossimo guiderà la nostra settimana e la renderà senz’altro più veloce. Come dice una famosa canzone chi soffre di vertigini, non ha paura di volare, ma ne ha invece moltissima voglia, un po’ come tutti noi di questi tempi.